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A Pietraperzia, piccolo centro nell'entroterra della Sicilia, si sviluppò tra il XV e il XVI secolo una corte aristocratica colta e sofisticata, che ebbe il suo fulcro nel castello dei Barresi, grazie soprattutto a due membri di questa famiglia, Giovanni Antonio II e il figlio Matteo, che intrattennero rapporti con autorevoli esponenti della cultura scientifica, artistica e letteraria del tempo. Il ruolo di mecenati e finanziatori si estese dalle iniziative urbanistiche ed architettoniche promosse a Palermo e nei centri di loro influenza, fino alla commissione di preziosi manufatti artistici. L'indagine ha consentito di circoscrivere i principali interventi a un periodo compreso tra gli anni Settanta del Quattrocento e gli anni Trenta del Cinquecento, corrispondente a una delicata fase di passaggio tra Medioevo ed età moderna, testimoniata efficacemente da opere di grande originalità espressiva, tra le quali emerge in particolare il castello di Pietraperzia.